Geochelone
Pardalis è caratterizzata dalle macchie di Leopardo sul
carapace sicuramente frutto di un adattamento della specie al
mimetismo in varie zone della savana.
Infatti G. Pardalis è proprio tipica della Savana Africana.
E' spesso disponbibile sul mercato dai venditori di rettili per le sue
capacità di adattamento e la sua rusticità. Anche G.
Pardalis come G: Sulcata non è difficile mantenere in
cattività, non bisogna tuttavia sottovalutare le dimensioni che
raggiungeranno i soggetti da adulti.
E' una tartaruga meno aggressiva rispetto a G. Sulcata, anche se
soprattutto i maschi nei periodi di riproduzione tendono a scontrarsi.
Consiglio vivamente a chi si avvicina per la prima volta
allìallevamento di tartarughe terrestri questa specie (non
dimenticate che raggiunge notevoli dimensioni).
Esistono due sottospecie di G. Pardalis: Pardalis Pardalis e
Pardils Babcocki, quest'ultima più diffusa in cattività
grazie anche alla colorazione del carapce che rusulta più
chiara, in alcuni casi quasi bianca.
Molto importante è da considerare la velocità di
accrescimento degli animali che nel giro di 4-5 anni arrivano già
ai 20-30 cm. di lunghezza.
G. Pardalis raggiunge dimensioni di 40-45 cm con pesi che possono
andare dai 20 ai 30 kg; infatti proprio per questo motivo necessita di
ampi terrari. Direi che per una coppia riproduttiva andrebbe bene un
terrario 3x2 m.
G.
Pardalis è una delle tartarughe piuù apprezzate dagli appassionati per
le sue qualità estetiche e comportamentali, ti cattura per la sua
vivace tranquillità.
Vai alla Gallery
Concludo con
le indicazioni per la tutela di questa specie: Geochelone Pardalis è inclusa nella Convenzione di Washington "C.I.T.E.S." in appendice
2.
Difficate
da chi vuole vendere soggetti senza certificati "Cites" e non alimentate il
commercio di animali illegali, contribuirete cosi direttamente alla tutela di
questa specie minacciata d'estinzione.
|
L'allevamento in cattività non è molto
difficile, i soggetti devono essere mantenuti ad una temperatura
superiore i 20°c. anche se personalmente non faccio scendere mai la
temperatura sotto i 22°c. , mentre nella zona più calda del terrario
dovremmo mantenere una temperatura intorno ai 28-30°c.
Indispendabile
come nelle altre tartarughe terrestri la fonte dei raggi UVB per il
metabolismo del calcio (potete trovare in commercio sia neon che
lampade).
La riproduzione di G. Pardalis non è molto difficle a
condizione di dare ai soggetti gli spazi idonei alle loro dimensioni,
alla femmina un luogo adatto alla deposizione e un'incubatrice che vi
garantisca l'incubazione artificiale delle uova che ai nostri climi è
l'unica possibile. A tal proposito vi rimando al sito dei miei amici
del Tartaclub Italia dove potete trovare delle schede interessantissime
per la costruzione artigianale di incubatrici.
Il Substrato per le
nostre tartarughe può essere preparato con corteccie di pino o tutolo
di mais, tutti prodotti che si possono reperire facilmente nei
Pet-shop. Difficilmente i miei soggetti usufruiscono della vaschetta
d'acqua per bere, ma saltuariamente conviene fargli fare die bagni sia
per ragioni igeniche che per una corretta idratazione.
Possiamo
somministrare a G. Pardalis come alimentazione lattuga, indivia,
radicchio, segale, spinaci, carote, zucchine, cetrioli, mentre và
somministrata con parsimonia la frutta che in quantità eccessive pu
dare problemi all'apparato digerente.
Assolutamente vietato somministrare pasta, pane e derivati della farina in genere, carne e suoi derivati.
Esemplari di Geochelone Pardalis
|